Celer utilizza invece le field recordings come base di partenza per sviluppare la narrazione di un suo recente viaggio a Shangai, fra scenari urbani al contempo maestosi e spersonalizzanti, carichi di mistero e globalizzati nelle insigne luminose e nello skyline futuribile. Di qui, le registrazioni d’ambiente si dissolvono gradualmente per lasciar spazio a monocromi che ruotano su se stessi mutando impercettibilmente di tono e intensita, come se le immagini scorressero al rallentatore sul finestrino di un treno metropolitan laciato a tutta velocita. L’effetto talvolta e onirico e straniante, ma dilatato e reierato in un’ora e mezzo di ascolto non puo che perdere d’intensita, disperdendosi nell’indeterminatezza.