L’ultimo capitolo della sterminata discografia di Will Long a.k.a. Celer, destinato a essere il penultimo nel giro di pochi minuti. La cosa davvero sorprendente e che, a dispetto della prolifica discografia, fatta di CDr, downloads, qualche CD e pochi vinili, la produzione di Celer e sempre di impareggiabile livello creativo e certamente questo Xiexie non fa eccezione. Ambient DOC, droni suggestivi, layers elettronici mishiati a field recordings, continuum elettroacustici.
Impressioni di pioggia, autunni mistici, nebbie impertinenti, estati estatiche; l’ascoltatore – protagonista di questo catalizzatore – aggiunga il propio se, poiche assai poco contano le indicazioni fornite o le note di copertina. La musica di Celer, evocativa e arcana, e pronta ad avviluppare il vostro inconscio, sottolineare i desideri, accarezzare le memorie. Xiexie (grazie, grazie tante in cinese) si presenta come un’uscita importante, testimone di un viaggo e un contatto con la Cina contemporanea, disponibile perfino in vinile e, come del resto tutti gil altri album dei Celer, e semplicemente, disarmantemente ammaliante, ipnotico e magnetico: un compagno per serate solitarie e meditative, un complice del profondo silenzio. Un album da ascoltare e da consultare, assolutamente da avere.