La costellazione di uscite di Will Thomas Long si arricchisce di due lunghe tracce dai profondi rifessi azzurri. Fedele all’istintiva traduzione in suono di esperienze e sensazioni estemporanee, Long riversa nei quaranta minuti di Another Blue Day limpide memorie bucoliche, materializzando sentori erbacei e lievi carezze di brezza. L’imperturbabilità del quadro è appena velata da nubi di passaggio, in un’osmosi dei signifcati di “blue” che unisce malinconia estatica e purezza ambientale. A quest’ultima sono improntate entrambi i brani, che si snodano con leggerezza attraverso il consueto ventaglio di modulazioni e placide rarefazioni.