Non poteva che trovare simbolica corrispondenza musicale la nuova pagina, per certi versi sorprendente, dell’esperienza personale e del percorso artistico di Will Thomas Long.
Trasferitosi ormai da tempo in Giappone, ha proseguito con amorevole dedizione il percorso di sublimazione del ricordo di Celer, intraprendendo nel contempo nuovi progetti quali il recente Rangefinder, un negozio di dischi e un paio di etichette discografiche. Quello senz’altro più personale e significativo risponde al nome di Oh, Yoko, costituito insieme alla nuova moglie Rie Mitsutake (Miko), il cui debutto vede Long in una veste in buona misura inedita, a cominciare dal fatto che per la prima volta un’opera che lo vede protagonista presenta melodie vocali definite.

Fin dal titolo, “I Love You…” appare come una dichiarazione d’amore che coniuga passione umana e artistica in confidenze dolcemente sussurrate, che il testo dell’iniziale “Heaven’s Gate” (“In the end of the universe/ Far away, far away…/ I love you/ I love you…”) porta in superficie attraverso carezzevoli iterazioni di note d’organo.

Accantonate, almeno momentaneamente, la struggente malinconia delle sinfonie ambientali di Celer, nel corso del disco Long si cimenta con un universo di suoni e registri che comprende adesso tastiere vintage, frammenti acustici, strumenti giocattoli e un ampio campionario di materie sonore dalle provenienza più disparate. L’intricato puzzle generato dall’incessante sovrapposizione e avvicendamento di questi e altri elementi costituisce il terreno sul quale si muovono le interpretazioni di Miko, la cui grazia orientale non resta circoscritta a spoglie rifiniture di substrati sperimentali ma diventa credibile guida di melodie dream-pop carezzevoli e rarefatte (la deliziosa sequenza “Radio Days”-“ Ice Skating In The Dark”) e di un’imprevedibile saggio di danzante electro-pop sintetico (“Grand Prix”).

L’amore fa miracoli e lenisce ogni ferita; i due coniugi ne celebrano le mille sfaccettature, le stesse rifuse con passione autentica lungo le quattordici tessere sonore di “I Love You…”, che suggellano un sentimento e un momento di straordinaria vitalità creativa.

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